L’8 Marzo il Concerto per la Pace al colonnato del Pantheon

L’Orchestra d’archi del Conservatorio “Santa Cecilia” propone un concerto appositamente pensato per una accorata esortazione alla Pace, con in apertura il simbolico duetto iniziale dallo Stabat Mater di Pergolesi, dedicato a tutte le Madri, e in chiusura l’Ave Verum Corpus di Mozart, dedicato a tutti i Figli, nella versione per due soprano. Due soprano che nel concerto saranno Sofiia e Anna, una ucraina e l’altra russa, ambedue Studentesse del Conservatorio: due Paesi separati dalla guerra, due Persone unite dalla musica e dalla speranza.

Il concerto sarà trasmesso in diretta sul canale YouTube del Ministero della Cultura: https://www.youtube.com/MiC_Italia

Sotto il maestoso colonnato del Pantheon – Basilica di Santa Maria ad Martyres, patrimonio dell’Umanità, non solo musicisti ucraini ma, all’interno dell’orchestra, Studentesse e Studenti provenienti da Argentina, Bielorussia, Cile, Italia, Panama, Spagna, Stati Uniti, Turchia, Venezuela, per lanciare un messaggio forte e chiaro, da ribadire con fermezza, tanto più in un momento storico di forti tensioni come quello che stiamo vivendo: l’arte è strumento di dialogo.

È questo lo spirito del Concerto per la Pace, omaggio alle Donne e Madri ucraine, organizzato con il Sottosegretario di Stato per la Cultura Lucia Borgonzoni, in collaborazione con la Direzione Musei statali della città di Roma, diretta da Mariastella Margozzi, con il Pantheon, diretto da Gabriella Musto, con il Vicariato Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma nella persona di Sua Eminenza Cardinale Angelo De Donatis. Luogo di preghiera ma anche di riflessione etica, il Pantheon diviene la scenario di una rappresentazione che intende esprimere la posizione chiara del Ministero della Cultura e del Conservatorio “Santa Cecilia”, contro ogni guerra.

Il Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma è considerato una piccola ONU della musica: al suo interno oltre 1.300 studenti provenienti da 43 Nazioni diverse si incontrano e si confrontano all’insegna dell’eccellenza dell’arte musicale. Provenienze religiose, culturali, sociali le più diverse convivono in un crogiòlo formativo che ne favorisce la fusione in un unico linguaggio, in un unico progetto, caratterizzato anche dal rispetto interpersonale. Fare musica è prestare attenzione a chi suona accanto a te in orchestra, a come respira chi canta con te in un coro o in un duetto, è imparare ad ascoltare persino il silenzio dell’altro.

A questa varietà di culture e sensibilità è ispirato anche il programma, diretto dal M° Michelangelo Galeati, che dopo il citato Stabat Mater prevede: l’Adagio op. 11, composto a Roma dell’americano Samuel Barber, figlio di ebrei ucraini emigrati, portato in tournée da Arturo Toscanini in tutto il mondo; il Cantus in memoriam del compositore estone Arvo Paert; l’Intermezzo da Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni; A new beginning composto da Benedetto Oliva, un giovane talento dell’orchestra; l’Holberg suite del norvegese Edward Grieg, dedicata all’omonimo umanista; l’elegia Crisantemi di Giacomo Puccini; per finire con un ponte tra passato e presente, gettato verso la luce, nella rivisitazione di Max Richter Summer III, dall’Estate di Antonio Vivaldi.